Intervento in Consiglio su approvazione OdG contrasto al bus antigender

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Intervento in Consiglio su approvazione OdG contrasto al bus antigender

Ringrazio la Consigliera Clancy e il Consigliere Martelloni per la proposizione di questo OdG urgente.

Esistono gli studi di genere. Ma non l’ideologia gender, questa è una caricatura dei primi che dice "se sei femmina ti piace il rosa, se sei donna sei destinata a diventare moglie." Non è una legge di natura, ma il risultato di un retaggio culturale. Il livello di natura biologico è complesso. È scientificamente provato che non esiste un mondo binario in natura, figuriamoci a livello giuridico, morale. Il mondo è pieno di colori. Ci sono studi e ricerche che dimostrano come la natura biologica sia stata piegata e incanalata per scopi secondari, con concetti privi di fondamenti scientifici. Le semplificazioni ci servono come strumento puramente descrittivo ma illudersi che siano così netti è davvero ridicolo.

Questo messaggio distorce il concetto di violenza di genere ed è, a tutti gli effetti, omotransfobico, poiché discrimina e stigmatizza le persone che non si conformano al binarismo di genere eteronormativo.

Il Comune di Bologna, come molte altre città in Italia, aderisce alla Rete RE.A.DY. (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere). Non deve trattarsi e non si tratta di un'adesione solo formale.

Il movimento no gender è una delle strumentalizzazioni più odiose, che lavora sulla mistificazione e sulla paura. Nonostante il loro impatto nelle piazze sia sempre stato molto deludente (ricordiamo i comizi deserti di Adinolfi e l'estinzione delle Sentinelle), la loro propaganda indebolisce le istituzioni formative, la scuola innanzitutto, del tutto impreparate a combattere una battaglia sul piano della politica. E in effetti non sono gli educatori e le educatrici, chiamati già nel quotidiano a svolgere il più delicato dei mestieri, a dover contrastare questi attacchi. Serve una mobilitazione diffusa, che rimetta in circolo innanzitutto una cultura delle differenze, che è il primo antidoto alle loro bugie. E serve che la politica svolga il suo ruolo e tuteli la scuola, cioè studenti, insegnanti e famiglie, da questo attacco senza precedenti. 

È non solo giusto, ma doveroso, che il nostro Comune prenda posizione contro queste manifestazioni che raccontano cose che non esistono, basate su dati e ricerche false.

Io non rappresento tutti, non rappresento i portatori di idee che violano i principi fondamentali della Costituzione, io non rappresento chi viola i principi fondamentali della convivenza civile e del rispetto della dignità umana.

"Non confondete l'identità sessuale dei bambini. Stop Gender nelle scuole": sono le parole scritte sull'autobus. Questa non è un'opinione, è un abominio.



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