Intervento in Consiglio Comunale sul Cassero

Guarda il video e leggi il testo
  • Roberta Li Calzi

Intervento in Consiglio Comunale sul Cassero

Grazie Presidente.

Anche io ci tengo a ringraziare per la presenza le assessore e gli assessori di riferimento. Ho ascoltato con attenzione la relazione dell'assessore Matteo Lepore e sono molto soddisfatta per quello che ci è stato detto, per come è stato spiegato e anche per quello che si intende fare su questa vicenda, quello che la giunta si è impegnata a fare. 

Nel 1982 avevo un anno: in un periodo difficile, e anche doloroso per Bologna, l’amministrazione comunale seppe stabilire il primato della politica, scrivendo una pagina della storia che ancora oggi porta prestigio alla nostra città. 

Parto da lì perché è importante non disperdere gli insegnamenti e i valori che questa città ci ha tramandato nel tempo.

È importante sottolineare come non si tratti di "concedere privilegi", posto che, come detto più volte anche in quest'aula di Consiglio, il principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione impone di trattare in modo uguale situazioni uguali e richiede di trattare in modo differente situazioni differenti ed è evidente che non si possono considerare allo stesso modo associazioni che hanno una lunga storia alle spalle e che da decenni svolgono attività sul nostro territorio, all'interno di un sistema che lavora in una logica di sussidiarietà che garantisce a Bologna risposte a bisogni che l’amministrazione comunale non sarebbe altrimenti in grado di intercettare.

Il Cassero, dal canto suo, mai ha avuto timore di confrontarsi con i bandi: infatti, è proprio attraverso i bandi (ad es. quelli europei) che tale associazione riceve gran parte dei finanziamenti e porta onore a Bologna con le numerose iniziative che svolge per tutti i cittadini. 

Ma qui il punto centrale è un altro: mettere a bando lo spazio dove da oltre trent'anni la comunità LGBT svolge le sue attività significa fare un passo indietro, ritrattare una scelta che traccia il profilo di questa città. Città che ha una forte tradizione di tutela dei diritti della comunità LGBT in cui ogni cittadina e ogni cittadino può vivere liberamente la propria identità di genere e il proprio orientamento sessuale. E tutto questo è stato valorizzato dalla scelta del nostro Sindaco e di questo Comune di dedicare un assessorato autonomo nella figura dell'Assessora Zaccaria. 

La modalità del bando (ancor di più come posta nel contenuto dell'OdG del M5S, senza nemmeno un riferimento alla destinazione della Salara come centro LGBT in prosecuzione di una storia trentacinquennale) è un vero e proprio "schiaffo" a quella storia e sarebbe un arretramento da parte del Comune.

Comune che, al contrario, oggi attraverso le parole dell'assessore dimostra di voler fare un passo avanti, per l'amministrazione e per la comunità LGBT.

Il patto di collaborazione, pubblico, trasparente, aperto a obiezioni o a integrazioni è, infatti, uno strumento fortemente democratico e partecipativo, in senso innovativo, che nel caso specifico permette di valorizzare e fare incontrare un immobile e una storia che deve andare avanti. Quella storia di un Centro LGBT cittadino che si fonda da 35 anni sull'incontro tra una comunità socialmente molto attiva e un Comune che ha saputo e sa guardare avanti.

In merito ad alcune considerazioni svolte nel suo intervento d'inizio seduta dal Consigliere Lisei, che ho ascoltato con attenzione, essendo il Collega anche avvocato e sempre molto preciso nell'analisi e nella puntualizzazione dei suoi interventi, precisamente il riferito ai "principi di trasparenza e di economicità" dallo stesso citati e al fatto che "la convenzione sia scaduta il 31 dicembre e che, in mancanza di una proroga tecnica, oggi il Cassero non sia legittimato a stare in quello spazio", mi permetto di evidenziare alcuni aspetti, sperando di dare un contributo alla discussione.

La convenzione utilizzata in questi anni è stata un'assegnazione istituzionale diretta, pienamente legittima, in cui il Comune ha sempre esercitato un ruolo di controllo e il Cassero ha agito nella piena trasparenza, a partire dall'assoluta pubblicità dei propri bilanci. I contratti di concessione in uso per le LFA vengono infatti sottoscritti dal Comune o dai singoli Quartieri/Settori assegnatari degli immobili, ai quali competono anche le azioni di controllo sulle condizioni e modalità previste dalle concessioni sottoscritte.  

Inoltre, nel corso della vita di una comunità, accade di frequente che vi siano periodi, più o meno lunghi, che trascorrono dopo la scadenza delle convenzioni. E anche a Bologna, queste situazioni sono numerose, perché è fisiologico che ciò accada. Credo pertanto sia una forzatura considerare il permanere di una realtà all'interno di uno spazio ad essa concesso dall'amministrazione, in attesa di ulteriori decisioni di quest'ultima, alla stregua di "un'occupazione senza titolo".

Concludo citando la domanda che l'Assessore Lepore ha formulato nel suo intervento "che cosa la comunità LGBT può fare per la città e cosa l'amministrazione può fare per la comunità LGBT". Credo che il mondo LGBT abbia fatto e possa fare molto per la nostra città in cui sono orgogliosa di essere nata e di vivere, come rappresentante della comunità LGBT e adesso anche come Consigliera Comunale.

E il Comune, dal canto suo, partendo dall'ascolto di queste realtà, ha deciso ancora una volta, come ha fatto in tutti questi anni, di valorizzare le politiche che Bologna vuole portare avanti per la comunità LGBT. 

Comunità che vede al suo interno tante associazioni, con prerogative e competenze anche diverse tra loro, che potranno partecipare ad un percorso di co-progettazione all'interno del quale sarà valorizzato un progetto. E questo non può che essere uno stimolo positivo di ulteriore crescita proprio per tutte le realtà del mondo LGBT che lavorano nella nostra e per la nostra città e che sapranno confrontarsi per proporre il miglior progetto possibile.

Perché, come da ultimo ci hanno dimostrato tutte queste associazioni in occasione della raccolta fondi in favore delle popolazioni terremotate del centro Italia, avvenuta nella serata organizzata il 7 dicembre, INSIEME le cose si fanno meglio e si innalza l'asticella degli obiettivi raggiunti.


Gallery:



Lascia un commento: