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Grazie Presidente. Ringrazio prima di tutto la Consigliera Emily Clancy e il gruppo di Coalizione Civica per aver proposto questo Ordine del giorno perché, così come è importante mettere a fuoco e approfondire certi temi, e tanti di noi in Consiglio lo fanno, è anche importante a volte fermarsi, soffermarsi e prendere una posizione, come fa questo OdG, sulla scia di un pensiero e una determinazione che questo Consiglio ha intrapreso fin dall’inizio del mandato. Penso che per questo motivo sia opportuno e importante fare un po’ di chiarezza sul contenuto dell’Ordine del giorno e anche sulle parole usate quando si affrontano certi temi, qualche volta, a mio avviso troppo spesso, a sproposito. Perché? Perché il pensiero nasce dalla conoscenza e allora proviamo a capire qualcosa di più. La parola “gender” è semplicemente il termine inglese per il quale esiste da anni la traduzione italiana “genere”. La scelta per alcuni, ormai tanti, di utilizzare questo termine inglese anziché la parola in italiano, abbiamo una così bella lingua e a mio avviso la dovremmo usare un po’ più spesso e un po’ meglio, è solo un modo per creare confusione e paura. Alcuni pensano, anche in buona fede, che si stia introducendo qualcosa di anomalo ed alieno nella nostra società, quando sentono la parola gender. Ma in realtà questo termine, che equivale alla parola genere, è stato semplicemente utilizzato fin dagli anni Cinquanta in studi scientifici negli Stati Uniti per cercare di distinguere il sesso biologico comprensivo di tutte le caratteristiche fisiologiche, organiche e fisiche da quelle che sono le caratteristiche che la cultura tende ad attribuire di volta in volta all’uomo e alla donna. Questi molteplici studi sono stati compiuti da un lato per decostruire gli stereotipi e dall’altro per cercare di fare chiarezza nel distinguere la differenza di genere dalla differenza di sesso e dall’orientamento sessuale. Pertanto quella che scorrettamente viene chiamata “ideologia gender”, contro la quale alcuni si scagliano, in realtà si chiama “studi di genere”. E lo scopo degli studi di genere non è cancellare le differenze, ma discutere che le naturali differenze biologiche possono continuare a fondare le differenze sociali e le discrepanze tra i diritti. Gli studi di genere, quindi, parlano di uomini, donne, omosessuali, transessuali e di uguale ci sono solo i diritti per tutte e tutti. Allora sembra davvero incredibile quello che accade nel 2017, contro chi si impegna a portare dentro le scuole un’educazione laica, che contribuisce a costruire generazioni di bambine e bambini che sappiano conoscere e riconoscere la differenza tra orientamento sessuale, identità di genere, perché solo così questi bambini e queste bambine potranno diventare adulti capaci di rispettare tutte le persone con le quali si troveranno a convivere, proprio perché il pensiero nasce dalla conoscenza. Oggi c’è uno spettacolo per bambini, da tempo già visto in tutta Italia da intere scolaresche, applaudito e ammirato, proprio perché parla delle difficoltà e della complessità per un bambino nel trovare la propria identità sessuale. Ed è triste che questo spettacolo di Giuliano Scarpinato (“Fa’afafine”) subisca censure e ritorsioni o, peggio ancora, gesti come quello oggetto di questo ordine del giorno. Chiudo dicendo che ho sempre pensato, e continuo a pensare, che di contro natura ci sia solo l’odio in tutte le sue forme. Quello sì che è contro natura. Per questo motivo, voterò convintamente questo Ordine del giorno.
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