1) Tampon Tax, Coop abbatte l’IVA per 7 giorni e rilancia la petizione 2) Emilia-Romagna, un progetto di legge per garantire il medico di base alle persone senza dimora
Grazie Presidente, in premessa ci tengo a manifestare quanto oggi sia contenta e orgogliosa del fatto che nella Giornata internazionale della donna il Consiglio Comunale abbia voluto parlare del tema dello Sport, per questo ringrazio il Sindaco, l’Assessora Zaccaria e le due ospiti intervenute, Luisa Rizzitelli e Antonella Bellutti.
1) Tampon Tax, Coop abbatte l’IVA per 7 giorni e rilancia la petizione
Nei giorni scorsi si è tornato a parlare della Tampon Tax, l’Iva applicata sui prodotti igienici femminili, grazie alla campagna di Coop Alleanza 3.0, che ha aderito alla petizione “Stop Tampon Tax! Il ciclo non è un lusso”, promossa dall’associazione Onde Rosa. Proprio nella grande distribuzione, infatti, è concentrata la maggioranza delle vendite e dal 6 al 13 marzo Coop pratica un taglio del prezzo di vendita su tutti gli assorbenti igienici con una riduzione dell'Iva dal 22% al 4%.
Secondo il Global Gender Gap Index sui temi dell’equità di genere, l’Italia figura al 76° posto tra i 153 censiti e al 17° sui 20 dell’Europa Occidentale. La pandemia ha aggravato una situazione già di per sé preoccupante: l’ultimo dato Istat riferisce che dei 101.000 posti di lavoro persi a dicembre scorso 99.000 erano femminili e lo stesso smartworking ha in molti casi contribuito ad aumentare il carico di lavoro femminile. Non è certo un caso se la parità di genere figuri tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 Onu per assicurare al Pianeta uno sviluppo sostenibile.
In questo quadro generale, in occasione dell'8 marzo, Coop ha proposto varie azioni per ridurre il gap e per le pari opportunità, tra le quali appunto di ridurre l’Iva.
Il 14 settembre scorso avevo promosso intervento di inizio seduta sul tema della Tampon Tax e presentato Ordine del Giorno, che poi è stato trattato in Commissione insieme all’interessante Udienza conoscitiva promossa con la Consigliera Emily Clancy. La proposta aveva trovato sostegno anche di altre Consigliere e Consiglieri che ringrazio, pertanto oggi mi sembra opportuno richiedere l’anticipazione dell’Ordine del Giorno, per approvarlo simbolicamente nella settimana della Giornata internazionale della donna.
2) Emilia-Romagna, un progetto di legge per garantire il medico di base alle persone senza dimora
Il Consigliere Regionale Antonio Mumolo, che è anche Presidente dell’associazione Avvocato di Strada, ha presentato nei giorni scorsi una Proposta di legge per consentire alle persone senza fissa dimora di avere accesso all’assistenza di un medico di base, consentendo loro di curarsi meglio e al Servizio Sanitario Nazionale di risparmiare.
Nell’ordinamento italianomolti servizi sono vincolati alla residenza: ad esempio serve la residenza per avere un lavoro, ma serve anche per avere accesso all’assistenza del Servizio Sanitario Nazionale. Le persone senza dimora, per definizione, non hanno una residenza, quindi l’unica assistenza sanitaria a cui hanno diritto è quella d’emergenza in Pronto Soccorso. «La mia proposta di legge ha solamente uno scopo - dichiara Mumolo - fare in modo che le persone senza dimora possano essere curate».
Attualmente le persone senza dimora possono essere curate solo se si trovano in situazioni di emergenza sanitaria, ma sappiamo che la medicina abbia come obiettivo primario quello di prevenire le malattie e, solo dopo, eventualmente, di curarle.
La proposta di legge prevede che le persone, attraverso la segnalazione dei servizi sociali, possano iscriversi alle liste Azienda USL e possano scegliere un medico di base di propria fiducia, prenotare esami e visite specialistiche.
La vita di strada stessa favorisce l’insorgere di patologie anche croniche, come il diabete, l’epatite, le dermatiti o la tubercolosi, che difficilmente vengono diagnosticate al Pronto Soccorso e che hanno bisogno di un’assistenza costante, non solo di essere curate quando diventino gravi.
Dal punto di vista economico, peraltro, la prestazione d’emergenza è più costosa: la media di spesa per l’accesso al Pronto Soccorso di ogni persona è di 250 euro, mentre il medico di base ne costa circa 40 all’anno procapite. Ciò significa che dotare di un medico di base anche le persone senza fissa dimora comporterebbe un alleggerimento dei costi per la sanità pubblica, liberando risorse ancor più preziose negli ultimi tempi.
Infine, mai come in questo momento storico di pandemia, abbiamo compreso l’importanza di tutelare la salute pubblica per il bene di tutta la comunità. Auspico pertanto, nelle forme che riterremo più opportune, che il Consiglio Comunale di Bologna sostenga e porti avanti questa battaglia di civiltà, di giustizia sociale, di tutela della salute, insieme alla Regione.
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